Ho incontrato la terapia Prenatale e della Nascita nel 2010.Quando ho deciso, incuriosita da un volantino che mi era arrivato sulla scrivania dello studio, di partire per fare un’esperienza volta ad esplorare e trasformare le memorie delle esperienze perinatali. Secondo quanto c’era scritto esse possono lasciare in ognuno di noi delle impronte che, successivamente, interferiscono nella nostra vita da adulti nel nostro modo di essere in relazione con noi stessi, con il nostro corpo, con gli altri e con gli eventi della vita.
Tornai a casa da quell’esperienza entusiasta, toccata e con una profonda sensazione di cambiamento in atto. Quel seminario ha realmente trasformato qualcosa dentro di me in modo integrato, lo sentivo nel corpo, nelle emozioni e nel mio modo di muovermi nella vita.
Le radici di questo lavoro affondano nella ricerca pioneristica di studiosi come: D. Winnicott, F. Mott, J. Bowlby e F. Lake i quali, già nella prima metà dello scorso secolo, avevano riconosciuto come il periodo precedente la nascita e quello immediatamente successivo fossero importanti per uno sviluppo equilibrato dell’individuo. A partire dagli anni ’70 in poi, terapeuti e ricercatori quali: W. Emerson, F. Sills e R. Castellino hanno approfondito e ampliato il lavoro in quest’ambito la cui importanza è condivisa e sostenuta anche da valenti studiosi come D. Siegel, D. Stern, D. Chamberlain e A. Piontelli. Inizialmente si pensava che le esperienze dei bambini cominciassero e avessero una rilevanza a partire dalla nascita. Oggi sappiamo che non è così. Si inizia proprio a considerare che c’è una persona presente e consapevole ed è questa coscienza che sente e che si identifica con tutto ciò che incontra che piano piano diventa ciò che siamo oggi. Ciò significa che influenza la mia persona, le mie attitudini e la costruzione di questa forma e diventa ciò che noi siamo, inclusi i processi corporei. Per Frank Lake, psicologo e teosofo del secolo scorso, il dolore più grande che portiamo è “l’oscuramento dell’Essere” che comincia con il concepimento. Lui descrive così il fatto che questo Essere, prendendo una forma, ossia questo corpo, comincia a identificarsi con tutto ciò che accade e c’è intorno a lui e quindi si dimentica di chi è veramente. Con il concepimento questo Essere, questa coscienza comincia a identificarsi con tutto ciò che lo circonda: schemi comportamentali, credenze, eventi ed emozioni del sistema familiare, ma non solo. A Partire da queste esperienze ci costruiamo quindi un’identità basata su tutte queste identificazioni.In realtà dietro a tutti questi programmi e dietro a tutto ciò con cui l’Essere si è identificato c’è qualcosa di più grande. Questo significa che a partire dal concepimento c’è qualcosa che è estremamente cosciente di tutto ciò che accade intorno a me, alla mia mamma e al mio papà e a tutto ciò che accade attorno alla mia famiglia. È un Essere cosciente. Se la guardiamo da questo punto di vista significa che i bambini alla nascita sono molto più coscienti e in contatto con il loro Essere rispetto a noi adulti. Se fin dall’inizio consideriamo che c’è un Essere, questo implica che, lavorando sui temi prenatali ci avviciniamo di più all’Essere che noi realmente siamo. Il potere di questo lavoro, infatti, consiste nel fatto che andiamo a lavorare sui temi che riguardano l’inizio della nostra vita.
Studi scientifici stanno confermando sempre di più che il bambino viene influenzato dall’ambiente che lo circonda già dal ventre materno. L’idea di fondo è che quando arriviamo ci troviamo immediatamente inseriti in un campo relazionale (i genitori e tutto ciò che ruota intorno a loro). Questo campo, come abbiamo detto, può lasciarci delle impronte, delle memorie. Tali memorie possono, quindi, essere “guarite” solo attraverso un nuovo campo relazionale che ci offra l’opportunità di fare un’esperienza completamente nuova.
Questo è ciò che facciamo durante i seminari di Imprinting. L’aspetto fondamentale è quello di creare con il gruppo un campo di guarigione, un campo aperto e di cuore, dove non c’è giudizio, e dove ognuno sente che è benvenuto e rispettato così com’è e si mette al servizio del lavoro dell’altro. Attraverso questa nuova esperienza è come se avvenisse una riprogrammazione cellulare, che riallinea l’Essere e la persona, con la forza dell’impulso vitale originario. La cosa sorprendente di questo lavoro è che l’archetipo della nascita ideale rimane un programma corporeo/biologico e spirituale attivo dentro di noi anche se la nostra vera nascita è stata un’esperienza molto diversa. Durante i seminari esperienziali è toccante osservare il corpo di una persona mentre, seguendo i propri impulsi, rivive e segue i movimenti di un parto vaginale naturale, quando l’esperienza precedente, magari, era avvenuta con un parto cesareo.
Questo programma funziona come una Gestalt, una figura non completata, che rimanendo aperta continua a chiedere, magari sotto forma di sintomi, un completamento. Potremmo dire che è la presenza di questo programma biologico innato che rende possibile trasformare ancora oggi queste vecchie memorie, ripristinando il contatto dell’individuo con la sua energia vitale grazie al completamento sensomotorio di questa esperienza.